RELAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2012

RELAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2012

L’iter consiliare di discussione del Bilancio di previsione 2012 e la sua successiva approvazione inizia con tempistiche completamente dilatate nei tempi rispetto agli anni passati. Ritardi dovuti alle vicissitudini governative nazionali che hanno portato ad un quadro generale di forti mutamenti nella definizione delle politiche finanziarie del nostro Paese. Situazione questa che la Giunta comunale ha ritenuto importante socializzare prima di tutto con le forze di maggioranza e di opposizione presenti in Consiglio comunale e successivamente con le forze sociali e d’impresa locali, fissando incontri tra le parti che si sono tenuti tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio. Incontri utili e necessari per chiarire ed evidenziare le difficoltà di lettura e di interpretazione dei provvedimenti obbligati dai decreti e dalle leggi nazionali. Già negli anni passati le amministrazioni comunali, tra cui la nostra, hanno denunciato l’incidenza delle riduzioni di trasferimenti, oltre ai pesi legislativi e finanziari che venivano a gravare sui comuni, imponendo razionalizzazioni e ristrutturazioni degli enti locali. Tutto questo, almeno fino ad ora, senza un quadro di riferimento ben preciso. Negli ultimi anni il Governo ha poi tagliato trasferimenti e risorse a Regioni, Province e Comuni imponendo il massimo rigore, mentre a livello centrale ha mantenuto, almeno sino all’ultimo Governo non tecnico, politiche di spesa pubblica, per così dire, molto generose.

Non vorrei addentrarmi in una discussione che potrebbe portarci lontano, tuttavia non posso tacere una considerazione: quando non si vuole riconoscere una determinata situazione di difficoltà, si fatica anche a trovarne gli antidoti e le vie di uscita. Di questo il Governo di centro-destra più di qualche responsabilità la porta. Ognuno di noi ricorda i proclami del Presidente del Consiglio Berlusconi, quando sosteneva che il nostro Paese non era coinvolto nella crisi, che era tutta responsabilità dei media che seminavano paure infondate, che tutto era una percezione psicologica. Infine abbiamo scoperto che la crisi l’avevamo superata… Certo è che se avessimo iniziato prima politiche serie di rigore, forse oggi potremmo trovarci in una situazione diversa. Questo lo dico, perché oggi, a fronte di un nuovo Governo di natura tecnica, la cui mission è quella di risanare e riorganizzare il Paese, sostenuto da una larga maggioranza che comprende forze che precedentemente erano sia in maggioranza che all’opposizione, mi pare irresponsabile il gioco della Lega Nord di porsi attualmente all’opposizione per impedire un necessario risanamento di un paese che, per inciso, ha governato per otto degli ultimi dieci anni. Capisco, ma non condivido, la volontà di negare le proprie responsabilità politiche rispetto ad una sciagurata gestione di governo, ma credo che gli italiani sappiano bene distinguere le responsabilità di una classe politica che si è occupata più di interessi personali che del bene del Paese.

La crisi economica e strutturale che stiamo vivendo è globale: il forte indebitamento del nostro Paese, più di 1900 miliardi di euro, parte da lontano, dagli anni ’80, gli anni di Tangentopoli e della “Milano da bere”. Indebitamento che nel tempo è cresciuto portando l’Italia al limite del collasso economico. Senza risanamento, senza abbattimento di questo debito diventa assai complicato pensare a politiche di crescita. Oggi occorrono politiche volte a far crescere e sostenere il lavoro e l’impresa, la formazione e la ricerca. Sono questi gli elementi cardine per poter uscire dalla crisi. Più volte si è addossata la responsabilità delle politiche di rigore all’Unione Europea, ma le scelte nel merito le hanno fatte i nostri governi ed oggi siamo chiamati a risponderne con serietà e rigore. Ne va della tenuta del nostro Paese e del futuro delle generazioni dei nostri figli.

Ma cosa ci aspettiamo da questo Governo tecnico chiamato nel momento in cui il Paese era sull’orlo di un precipizio? Governo che è si tecnico, ma sostenuto da una maggioranza politica. In primo luogo ci aspettiamo che ci siano politiche eque di ripartizione dei sacrifici che siamo chiamati a compiere. Quindi che a risanare i conti dello Stato non siano solo lavoratori dipendenti, pensionati e le classi più deboli del nostro Paese, ovvero i soliti noti. Che ci sia un impegno importante sulla lotta all’evasione ed all’elusione fiscale ed ai privilegi, mali endemici italiani. Ogni euro evaso significa meno futuro e meno opportunità per le giovani generazioni. Mi aspetto investimenti sul lavoro, sulla formazione e sull’impresa, così come un deciso sostegno alle famiglie in difficoltà. Sul versante della struttura interna allo Stato mi aspetto un forte cambiamento di rotta: mi aspetto, al pari di ogni cittadino, che il Parlamento ed il Governo si impegnino per la semplificazione e per la riorganizzazione dello Stato a partire da una riforma dei due rami del Parlamento e dal superamento del bicameralismo perfetto del quale per l’evoluzione istituzionale in corso credo nessuno oggi senta il bisogno. Ruolo ed assetto del sistema regionale, enti di secondo livello di area vasta e riorganizzazione dei Comuni anche attraverso il rafforzamento delle gestioni associate dei servizi, rafforzando le Unioni ed anche le fusioni tra comuni, ridefinizione degli ambiti di intervento e di responsabilità dei vari livelli dello Stato, in definitiva il “chi fa che cosa”. Il tutto riprendendo e riconsiderando ed anche aggiornando ciò che era presente nella “Carta delle autonomie” presentata e poi mandata in soffitta dal Ministro Calderoli nell’esecutivo passato. Proponendo un vero e serio approccio sul tema del federalismo, partendo dall’ottica che l’Italia è una, unica ed indivisibile, così come sancito dalla Costituzione. Che il lavoro degli amministratori si fondi sui principi di autonomia e responsabilità, e che metta i cittadini nelle condizioni di poter valutare in modo trasparente e completo il lavoro svolto dagli eletti nelle istituzioni locali.

Volendo tradurre questo concetto si potrebbe usare lo slogan “pago, vedo, voto”. Ognuno in questo contesto dovrà fare la sua parte. La nostra amministrazione già da anni si è impegnata, cercando di fare fronte ai tagli diretti lavorando per abbassare il costo della struttura comunale, per liberare risorse da investire nei servizi alla persona in termini di qualità e quantità. Dal 2009 al 2011 abbiamo sopperito a circa sei milioni e trecentomila euro di tagli diretti a cui abbiamo risposto razionalizzando e ridefinendo servizi, non sostituendo personale andato in riposo lavorativo e non reintegrando contratti in scadenza. Il 2012 e gli anni a venire non sono e non saranno migliori dal punto di vista finanziario per gli enti locali: questi saranno impegnati da un lato a dover affrontare riduzioni dei trasferimenti per sostenere il risanamento dello Stato centrale e dall’altro dovranno sopportare riduzioni delle entrate per effetto della crisi economica. Inoltre saranno sempre maggiori le richieste per istruire politiche di sostegno alle comunità ed alle famiglie in difficoltà travolte dalla crisi economica.

Parlando della nostra realtà locale quest’anno dovremo affrontare riduzioni consistenti di trasferimenti che ora per chiarezza vado ad elencare. A causa del decreto legge 78 sono stati tagliati più di 3 milioni di euro: non vengono finanziati i fondi sociali (non autosufficienza, affitto, sociale…) al distretto sanitario per circa 2 milioni di euro (la quota parte su Carpi è di circa 1.300.000 euro), e non arrivano altri fondi relativi a compartecipazioni per più di 1 milione di euro. Dal Governo Monti, decreto “salva Italia”, tagli per ulteriori 2.300.000 euro. Tutte risorse mancanti sul 2012 che vengono tolti alla comunità ed ai servizi. Da qui è partito un ulteriore lavoro di valutazione e di riorganizzazione della presenza dell’ente locale con la consapevolezza, già da anni presente, che il pubblico non può fare tutto: da qui il diviene vitale il rilancio delle esperienze costruite sul territorio che possono arricchire l’offerta di servizi in ottica sussidiaria, ed al contempo sostenere e rafforzare il “capitale sociale” della città, utile a mantenere quella coesione sociale che abbiamo sempre conosciuto nei nostri territori. Coesione sociale messa a dura prova dalla pesante crisi economica che sta colpendo fortemente i cittadini e le famiglie della nostra città. Infatti fino al 2007 parlare a Carpi di povertà appariva alquanto fuori luogo. Oggi è evidente anche qui che il divario tra povertà e ricchezza aumenta quotidianamente, con famiglie alle prese non solo con il pagamento di affitti, mutui o bollette ma con la necessità quotidiana di riuscire a garantire la sussistenza giornaliera. A testimonianza di questo i dati che riceviamo regolarmente dai servizi sociali, dalle parrocchie della diocesi e dalla Caritas attraverso Porta aperta, che denunciano una forte crisi delle famiglie del territorio, anche di quelle che sino ad ora non si erano mai affacciate sull’orlo della povertà. Di contro abbiamo anche indicatori che ci dicono come il mercato del lusso stia registrando degli aumenti di consumi e di fatturato. E’ evidente quindi che serve un rilancio dell’azione di governo locale che, in una situazione generale radicalmente mutata, punti a promuovere politiche di rafforzamento della comunità con il coinvolgimento delle tante esperienze sia del pubblico che del privato; soggetto questo da intendersi in tutte le sue declinazioni, che vanno dal privato sociale al volontariato e all’associazionismo, e che di concerto con l’ente locale sostengano i servizi e le opportunità del territorio, consentendo al contempo una riduzione dei costi.

A fronte di una situazione così difficile e di cambiamento siamo ben consapevoli che le pubbliche amministrazioni nel loro complesso devono effettuare un cambio di marcia. Nella nostra città questo cambiamento è iniziato da tempo. Mi stupisce però che questa consapevolezza non sia patrimonio di tutti gli attori sociali. Mi spiego meglio: da un lato le associazioni d’impresa e del commercio invocano maggiori sacrifici da parte dall’ente Comune, come se in questi anni non si fosse fatto nulla, chiedendo più sacrifici alla comunità, e rivendicando a gran voce ulteriori privatizzazioni nei servizi, pensando che questo possa rappresentare sempre una riduzione dei costi gestionali, cosa fra l’altro non sempre vera. Sempre gli stessi soggetti chiedono poi in altre sedi ulteriori esposizioni finanziarie, su questioni tra l’altro non di competenza dell’ente ma di altri livelli istituzionali. D’altro lato abbiamo le forze sindacali che chiedono giustamente anch’esse razionalizzazioni, riduzioni di spesa, riorganizzazioni ed investimenti sulle problematiche indotte dalla crisi economica e poi a fronte di scelte concrete aprono vertenze a mio avviso discutibili. Vero è che nei tavoli di discussione ogni soggetto rappresenta una parte e tende a focalizzare la propria attenzione sui soggetti che deve rappresentare, ma credo che nella situazione generale attuale debba essere obiettivo di tutti essere consapevoli dei cambiamenti in atto e di conseguenza, così come si pretende dalle istituzioni e dalla politica un cambio di marcia, questo lo si debba pretendere prima di tutto da se stessi. E, come rappresentanti delle istituzioni, noi siamo e saremo sempre disponibili al confronto ed al dialogo partendo però dagli assunti sopra citati e utilizzando il metodo della concertazione che ha sempre portato risultati concreti e di dialogo positivo.

In questo contesto di difficoltà generale bisogna riconoscere le scelte positive che la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi ha già compiuto stanziando fondi per le famiglie in difficoltà, sul Fondo antisfratti provinciale, sulla scuola, sulla sanità e sulla cultura, che divengono fondamentali per la tenuta del nostro territorio anche per il futuro. Sarà importante continuare la proficua collaborazione tra Comune e Fondazione proprio investendo su queste tematiche, di forte rilevanza sociale. Chiaramente ognuno nella propria autonomia, ma in modo sinergico, per consentire alle famiglie ed al tessuto sociale di Carpi di attraversare nel modo più positivo possibile le difficoltà quotidiane in un’ottica di rilancio del sistema territoriale.

In questa prospettiva e contesto credo si debba continuare sul percorso di rafforzamento dell’Unione dei Comuni. Percorso iniziato nel 2006, che vede oggi un ulteriore crescita delle funzioni e dell’importanza di questo ente locale per le nostre comunità. Con il recente passaggio all’Unione dei servizi sociali e della gestione del personale abbiamo compiuto un altro passo importante di estensione ed omogeneizzazione dei servizi su un territorio che supera i centomila abitanti e che permette di svolgere politiche di area vasta, con benefici per le comunità sia in termini economici che di ulteriori opportunità. Per raggiungere appieno gli obiettivi che i quattro Comuni si erano dati nei programmi elettorali congiunti del 2009 manca solo il passaggio all’Unione della Ragioneria e dei Tributi, impegno che desideriamo portare a compimento proprio quest’anno, per arrivare ad un’armonizzazione ulteriore delle regole finanziarie e di controllo dell’evasione che possa essere maggiormente incisivo. Un percorso, quello delle Unioni dei Comuni, sostenuto a livello nazionale già da molto tempo da tutti gli schieramenti politici e normato a livello regionale. Su questo argomento più volte in Consiglio comunale ci è stato chiesto dalle forze politiche d’opposizione dove si vuole arrivare con l’Unione, se alla soppressione delle singole municipalità o cosa. Qui vorrei chiarire una volta per tutte che non si intende avviare alcun progetto di fusione o di soppressione degli enti locali che compongono l’Unione delle Terre d’Argine. Per noi l’Unione è il centro di politiche concrete di area vasta. Politiche che ci permettono di aumentare e migliorare i servizi per le comunità riorganizzando le macchine comunali in termini di efficienza e di opportunità sotto forma di una cooperazione rafforzata tra enti locali che porti ad omogeneizzazioni di regole, rette, tariffe e servizi su aree simili e interdipendenti. Certo è che dopo le elezioni di Novi di Modena del maggio prossimo, primo Comune dell’Unione che va al voto con le nuove norme sulle composizioni dei Consigli e delle Giunte, avremo la necessità di rivedere i regolamenti di elezione del Consiglio dell’Unione per garantire la massima rappresentanza di tutte le componenti politiche presenti nei quattro consessi.

Altro tema importante su cui questo Consiglio dovrà dibattere quest’anno è legato alle politiche relative ai servizi pubblici economici locali. Da un lato c’è il decreto sulle liberalizzazioni e la volontà espressa più volte dal Governo di intervenire nel merito per inserire concretamente regole di mercato anche in questo ambito e dall’altro ci sono le discussioni che sono già da tempo iniziate anche nella nostra regione sulle questioni legate alle scelte ed alle gestioni di temi cosi importanti per le nostre comunità come la gestione del ciclo dell’acqua, lo smaltimento dei rifiuti ed il reperimento di energia ed i relativi investimenti. Personalmente credo che Aimag, di cui siamo soci importanti, non debba restare ai margini di questa discussione: anzi credo che essa possa svolgere un ruolo da protagonista in una dimensione regionale condivisa che vede già costituita l’Ato unica regionale gestita da rappresentanti delle istituzioni designati dalle assemblee provinciali dei sindaci. Chiaramente la discussione, come già affermavo in precedenza, dovrà portare a scelte che saranno espressione e patrimonio di questo Consiglio comunale e che a mio avviso dovranno essere compiute entro l’anno in corso, tenendo presente alcuni assunti importanti. In primo luogo il tema della presenza sul territorio dei servizi, della loro qualità e della vicinanza alle comunità, poi il mantenimento ed il rafforzamento delle scelte assunte dalle municipalità in merito ai servizi e le prospettive future. Credo sia fondamentale interrogarsi sulle prospettive future e sulle possibilità di poter affrontare ciò che ci aspetta con una visione che possa andare oltre la contingenza e debba guardare agli anni a venire con tranquillità sul fronte dell’approvvigionamento dell’acqua, dell’energia e dello smaltimento dei rifiuti. Fermo restando che l’acqua è un bene pubblico, definito già oggi dalla legge un bene demaniale e come tale va salvaguardato, non mi pare bizzarro riflettere sui temi che vediamo già da un po’ di tempo all’orizzonte. Temi riguardanti una possibile area di livello regionale del sistema di gestione in cui fare sistema tra le varie strutture già presenti sul territorio. Così come la definizione di un grande soggetto del nord Italia, proposta già avanzata sui tavoli da altre grandi amministrazioni come Bologna, Torino e Milano. Credo sarebbe profondamente sbagliato e penalizzante per noi rimanere ai margini di questi processi qualora prendessero forma. Si rischierebbe, nel caso oggi certo di processi di liberalizzazioni già enunciate dal sottosegretario Catricalà, di essere cancellati dal panorama delle multiutility non per inadeguatezza nel fornire prestazioni alle comunità ma per le dimensioni troppo ridotte dell’azienda per poter affrontare le gare pubbliche di gestione che probabilmente saranno definite, oltre a quella del gas su cui già le imprese stanno lavorando.

Altra questione che ritengo fondamentale è rappresentata dai servizi sanitari qui nel nostro distretto e nell’area nord della provincia di Modena. Lo scorso anno abbiamo approvato il PAL, strumento che ha definito com’è e come sarà presidiata la sanità nella nostra provincia e nel nostro distretto. Ebbene, noi amministratori abbiamo costruito questo passaggio non arroccandoci a difesa del nostro territorio ma ragionando sulla conferma del sistema a rete provinciale, cercando di tenere presente le minori risorse presenti per i tagli contenuti nelle manovre dello scorso anno e con uno sguardo rivolto ai servizi alle comunità in senso allargato. Ponendo un tema fondamentale: quello cioè di quali servizi e quali integrazioni di servizi tra le aziende universitarie e sanitarie sul capoluogo e quali servizi sul territorio provinciale. Per questo si è puntato alla suddivisione delle tre aree provinciali e ad un equilibrio nelle prestazioni sul territorio, equilibrio che ha portato ad una valorizzazione sulla carta dell’importanza e delle priorità che il territorio provinciale ha riconosciuto nell’ospedale di Carpi, struttura che a detta del Direttore dell’azienda sanitaria rappresenta per certi versi il Policlinico dell’Azienda sanitaria provinciale per le funzioni che già oggi compie. Di recente, come Sindaci del distretto, abbiamo avuto modo di esternare pubblicamente alcune nostre perplessità rispetto alla direzione intrapresa dai vertici provinciali dell’Azienda sanitaria, che a nostro avviso si discosta dalle logiche enunciate sopra, e di questo stiamo approfondendo i vari aspetti. Quello di tenere monitorati i passaggi del PAL era un impegno che mi ero assunto di fronte a questo Consiglio comunale, funzione che spetta ad ogni Sindaco, e che intendo continuare ad esercitare fino in fondo.

Come ho già affermato in precedenza il Bilancio del 2012 è un Bilancio difficile. Difficile per le scelte che siamo chiamati a compiere con senso di responsabilità per il risanamento delle istituzioni del nostro Paese. Nella costruzione dei conti economici abbiamo dovuto mettere in campo processi di riorganizzazione dei servizi e della macchina comunale che tenessero in debita considerazione i tagli ai trasferimenti per l’anno in corso continuando quel processo già iniziato da tempo di contenimento della spesa, pur nell’ottica della conservazione dei servizi alla persona, importanti in momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo oggi. Oltre a questo, abbiamo dovuto mettere mano alla leva fiscale utilizzando gli strumenti che lo Stato ha dato agli enti locali attraverso l’anticipazione dell’Imposta Municipale Unificata, imposta sì municipale, ma non facoltativa nella sua applicazione. Imposta che rappresenta una vera e propria patrimoniale che avrebbe dovuto essere applicata dal 2014 ma che è stata anticipata al 2012 e che avrebbe dovuto portare autonomia e responsabilità per gli amministratori, e per i cittadini, l’inizio di un vero e proprio “federalismo fiscale” così come affermavano parecchi sindaci delle valli bergamasche…naturalmente al seguito del partito di Bossi. Tenete presente che oggi l’ICI sui fabbricati produttivi è al 7 per mille, i fabbricati in locazione ad affitto concordato al 6,9 per mille e sulle casa sfitte al 9 per mille e tutto viene incamerato dal Comune. Con la nuova IMU si fissano questi parametri: sulla prima casa il 4 per mille che può essere aumentato o diminuito di un 2 per mille, sul resto il 7,6 per mille che può essere aumentato o diminuito di un 3 per mille. Da questi dati poi, una volta fissate le aliquote generali si possono fare differenziazioni solo per alcune fasce ben definite dal decreto del Governo: a maggiorazione per gli edifici a disposizione (sfitti) e in diminuzione per abitazioni in locazione, per soggetti Ires e per immobili che non producono reddito. Unica differenza rispetto al passato è che su seconde case e produttivo il 3,8 per mille deve essere trasferito a Roma e la percentuale viene calcolata su un introito presunto e non su quello effettivamente accertato. I calcoli si fanno aggiornando il valore catastale degli immobili ma la somma che rimane ai Comuni, se si utilizzano le aliquote base, non arriva a coprire i tagli, sottolineando inoltre che di questo maggior sacrificio economico che viene richiesto ai cittadini alla città non rimarrà nulla.

Da queste considerazioni la manovra che proponiamo all’approvazione del Consiglio comunale pone le seguenti aliquote: sulla prima casa il 5 per mille e l’ordinaria al 9 per mille. Le variazioni che proponiamo di applicare alle aliquote base sono le seguenti: sui D/10 (fabbricati rurali strumentali) 1 per mille; sugli alloggi locati del progetto “LaCasanellaRete” il 5 per mille; sugli alloggi locati con contratti agevolati l’8,6 per mille; sui fabbricati produttivi di proprietà, utilizzati direttamente per esercitare la propria attività, l’8,6 per mille e sugli edifici a disposizione il 10,6 per mille. Con queste variazioni abbiamo voluto dare dei segnali di attenzione alle diverse categorie sociali mettendo al centro l’importanza della casa e favorendo, per quanto ci è stato possibile, le questioni relative all’affitto: chi mette a disposizione alloggi per l’affitto ha aliquote più basse e chi decide di tenere edifici vuoti ha aliquote più alte. L’addizionale Irpef rimane invece ferma come gli scorsi anni. Ad oggi non sappiamo ancora se questa manovra sarà sufficiente a tenere in equilibrio il bilancio per l’indeterminatezza dei dati oggi a nostra disposizione, ma credo si debba fare il possibile per mantenere la linea intrapresa. L’impegno che la Giunta nella sua interezza si prende di fronte al Consiglio comunale è che verrà fatto tutto il possibile per sostenere le famiglie in difficoltà per gli effetti della crisi economica in atto.

Per quanto riguarda il Piano degli investimenti che andiamo ad approvare insieme a questo Bilancio confermo ciò che dissi ai gruppi consiliari negli incontri informali di inizio d’anno. Essendo confermato il Patto di stabilità con modalità molto stringenti per gli enti locali, il piano delle opere per il 2012 contiene tanti desiderata, che confermo, ma se non cambierà nulla le opere che si arriveranno ad avviare saranno solo quelle già finanziate negli anni passati, le opere di manutenzione e quelle finanziate da privati. Tutto questo per rispettare il Patto e mantenere in equilibrio le spese per investimenti anche negli anni futuri.

Ecco, questa è la manovra che proponiamo al Consiglio comunale per l’anno 2012 e che ribadisco pone grande attenzione sul fronte della spesa e dei servizi: manovra che sconta pesantemente la situazione finanziaria del nostro Paese e che si pone il tema di contribuire, come già da anni, al riequilibrio dei conti dello Stato tenendo però ben ferma l’intenzione concreta di erogare servizi di qualità alle famiglie della nostra comunità. Servizi importanti per fare sentire le famiglie parte di una comunità capace di farsi carico dei problemi in essere, comunità che vuole mantenere un buon livello di qualità della vita e di relazioni per superare insieme questo difficile momento per puntare ad investire su un futuro positivo per i nostri figli.

SERVIZI SOCIALI

Sul fronte delle politiche sociali è sotto gli occhi di tutti la pressione crescente dovuta alla crisi economica e occupazionale e all’invecchiamento della popolazione. Per fornire risposte adeguate a queste sfide occorrerebbe un enorme sforzo nazionale per riformare il welfare, sia per quanto riguarda i sistemi di sostegno alla disoccupazione, sia nell’incremento del fondo per la non autosufficienza azzerato dai Governi negli scorsi anni. Questo quadro è ulteriormente aggravato, come ricordato in premessa, dal taglio dei trasferimenti che la Regione ha subito dallo Stato centrale e di conseguenza alle minori risorse che può trasferire ai Comuni in termini di una riduzione del fondo indistinto e della soppressione del contributo per l’affitto.

Quali risposte mettere in campo in questo difficile contesto? Il conferimento dei servizi sociali all’Unione Terre d’Argine nel 2011 è stato un modo per affrontare coerentemente l’esigenza di ristrutturazione e razionalizzazione del modello di erogazione dei servizi. La sfida generale è infatti quella di riorganizzare la macchina senza diminuire il livello di prossimità necessaria a garantire una risposta rapida e utile alle esigenze del territorio. Questo rinnovato patto con il Terzo settore, insieme all’innovazione progettuale in molti campi (assistenza economica, politiche abitative, non autosufficienza) è la via che sta caratterizzando il lavoro dei servizi sociali nel presente e sempre di più lo caratterizzerà nel futuro.

Dicevamo di questo duplice piano di lavoro, sul piano distrettuale per le azioni di sistema, e su quello locale per la progettualità più fine; senza l’Unione i singoli Comuni sarebbero stati in difficoltà ad affrontare adeguatamente nello scorso anno temi quali l’accreditamento dei servizi per disabili e anziani e la riedizione di un imponente bando anticrisi che ha toccato centinaia di famiglie: ma soprattutto non saremmo riusciti a varare provvedimenti innovativi come l’Affitto garantito, creato grazie a un fondo di garanzia distrettuale per i proprietari di alloggi che vengono messi a disposizione a condizioni concordate con risorse della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, e la nascita della Consulta distrettuale mista dei cittadini stranieri, che ci auguriamo possa essere nel prossimo futuro uno strumento decisivo nelle politiche di integrazione. L’istituzione della Consulta è il punto di partenza per saldare i rapporti con le comunità straniere presenti sul territorio, mettendo al centro la questione fondamentale della rappresentanza. La scelta di un organismo composto anche da associazioni territoriali vuole creare i presupposti per una fattiva collaborazione, traducibile anche nella vita quotidiana del volontariato, del mondo del lavoro e dell’economia. Con la Consulta si completa il ventaglio delle politiche e degli strumenti dell’area immigrazione, che annoverano anche i percorsi di alfabetizzazione ed i servizi dedicati quali il Centro stranieri.

POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE

La povertà, come dimensione dell’esclusione sociale, richiama immediatamente il concetto di disuguaglianza e comprende problematiche molto diverse fra loro ma collegate, quali la marginalità, la precarietà economica, la deprivazione culturale, la solitudine, la carenza di legami familiari e sociali. Le politiche di contrasto a questi fenomeni si rivolgono con particolare attenzione alla povertà di chi ha perso il lavoro, si trova in una condizione di disoccupazione o mobilità, alle donne sole con figli a carico, a quella degli immigrati, tenendo presente la stretta relazione che esiste fra malattia ed esclusione sociale e povertà. Il nostro distretto ha sperimentato per due anni consecutivi lo strumento del cosiddetto Bando anticrisi. Il Bando 2011 si è rivolto a persone disoccupate, in mobilità o senza lavoro appartenenti comunque ad una fascia reddituale medio-bassa, offrendo tre tipologie di intervento: contributo solo per famiglie con figli minori a carico, una tantum, tirocinio formativo. Complessivamente si è data una risposta positiva a 633 domande divise per tipologia di intervento, per un’erogazione di contributi pari a 840.404 euro, di cui 750.000 euro quale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi ed il rimanente proveniente dal finanziamento regionale. L’obiettivo politico-strategico è quello di continuare a mettere in campo azioni che aiutino a fornire ad ogni persona piena cittadinanza attraverso opportunità per la costruzione di una esistenza equa e dignitosa, agendo sulle tre principali aree del disagio sociale: lavoro, casa ed integrazione. Cercare di promuovere interventi di politica integrata rivolti al contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Prevenire le situazioni di povertà, rafforzando i legami di solidarietà familiare e sociale dell’inclusione.

DISABILITA’

Nel 2011 siamo partiti con il percorso di accreditamento transitorio dei servizi diurni e residenziali per disabili. I criteri e le linee guida per l’accreditamento dei servizi socio-sanitari e sociali sono stati definiti dalla Giunta della Regione Emilia Romagna. La finalità è quella di assicurare un elevato standard qualitativo dei servizi e delle strutture e regolare i rapporti tra committenti pubblici e soggetti produttori, attraverso contratti di servizio, superando la procedura attuale di selezione dei fornitori, basata sugli appalti, che non valorizzano la specificità dei servizi alla persona e non favoriscono la stabilità e qualificazione gestionale. Con la delibera della Giunta regionale 514 del 2009 sono stati definiti i requisiti per l’accreditamento dell’assistenza domiciliare, dei Centri diurni per anziani e per disabili, delle case residenze per anziani, dei Centri residenziali socio-riabilitativi per disabili. Si è concluso il primo passaggio, ma si continua a lavorare, in accordo con l’ente gestore e con ulteriori indicazioni regionali, per trovare il giusto equilibrio tra qualità erogata e costi da sostenere. La proposta politica concreta è quella di continuare l’attivazione di un tavolo unico pubblico-privato, finalizzato ad implementare, valorizzare e promuovere una progettualità educativa e di integrazione sociale, valorizzando la diversità culturale quale risorsa per ottimizzare e proporre innovazione e sperimentazione finalizzata al miglioramento della qualità della vita della persona disabile e al riconoscimento di un obiettivo generale di salute della persona. Un altro obiettivo è quello di potenziare e innovare lo strumento del tirocinio formativo e dei percorsi di inserimento lavorativo, per tutte quelle persone che rientrano nella non autosufficienza, lavorando sulle nuove opportunità derivanti dalle politiche provinciali e dalla sinergia con la sanità. Si tratta di costruire una cornice unica di riferimento, un unico contenitore sociale e sanitario per sperimentare forme consolidate e innovative di accompagnamento al lavoro e ad attività socio-occupazionali.

POLITICHE ABITATIVE

In un contesto socio-economico come quello attuale il tema casa diventa un vero e proprio punto discriminante per la valutazione della situazione del nucleo famigliare. Il possesso dell’abitazione, il canone di locazione adeguato alle capacità economiche dei soggetti o la sostenibilità del mutuo sono le condizioni effettive che determinano la gravità dei casi. Ovviamente la categoria che oggi mostra le maggiori criticità è quella degli inquilini in affitto. Su base provinciale si è registrato un aumento del rischio per il 20-25% circa degli inquilini di perdere la casa, mentre sono sostanzialmente scomparsi gli sfratti per cessata locazione, sostituiti nella totalità da quelli per morosità. E’ del tutto evidente che nel corso degli anni il costo degli affitti ha inciso in modo sempre più accentuato sul reddito. Il 2011 è stato l’ultimo anno del Fondo Sociale per l’Affitto (oltre 1000 beneficiari l’anno passato) con il quale dal 2000 ad oggi sono stati erogati oltre 10 milioni di euro di contributi alle famiglie in difficoltà nel pagare i canoni di locazione. Le risposte attualmente in campo sono inadeguate, gli alloggi destinati alle fasce più deboli della popolazione (l’ERP) non sono sufficienti per rispondere alle più complesse e articolate necessità espresse dai nuclei familiari che presentano le domande per l’assegnazione delle case popolari (599 nel 2011). Il turn over nelle case popolari è ingessato dalla stessa normativa che ne consente l’accesso e la permanenza. Partendo da questi dati l’assessorato alle politiche sociali dell’Unione delle Terre d’Argine ha elaborato il progetto “LaCasanella Rete” un sistema che attraverso l’integrazione tra pubblico e privato si pone l’obiettivo di offrire strumenti flessibili e diversificati a chi si rivolge al mercato della casa, garantendo equità e trasparenza. Si tratta di un piano ambizioso che cerca di rispondere in modo più efficace ai cambiamenti economici e sociali dei nuovi nuclei famigliari e alle loro esigenze abitative. Il progetto complessivo prevede i nuovi alloggi di Edilizia residenziale sociale (Ers), caratterizzati dalla temporaneità della concessione che ne farà una nuova “via di transito” per dare risposte immediate ai nuclei familiari in difficoltà, ma con prospettive di recupero e miglioramento nel tempo delle loro condizioni economiche e sociali, anche attraverso il previsto piano d’uscita dall’alloggio; l’evoluzione dell’Agenzia Sociale per l’Affitto “Affitto Casa Garantito” uno strumento per favorire l’incontro tra domanda ed offerta a condizioni vantaggiose sia per l’inquilino che per il proprietario, con l’intermediazione dell’Unione e la costituzione di un Fondo di garanzia finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi (per 300 mila euro). Tra le potenzialità della “CasanellaRete” vi sono le possibilità di attivare, attingendo dai bandi regionali e da altri settori quali quello della programmazione territoriale, nuovi aiuti per pagare l’affitto, alloggi a canone sociale, a riscatto, a tempo, aiuti per l’acquisto per la prima casa, progetti di sostegno a chi la casa se la vuole costruire e sperimentazioni di co-housing, le nuove forme dell’abitare insieme. Il nuovo accordo con ACER Modena per la gestione dell’Agenzia Sociale per l’Affitto vede coinvolte in questa nuova versione, in modo fattivo e sinergico, tutte le organizzazioni e associazioni di categoria; un nuovo disciplinare ne regola l’accesso e renderà possibile attraverso la costruzione di una vera banca dati della domanda, la lettura del disagio abitativo. Permangono inoltre gli investimenti su strumenti “classici” delle politiche abitative, è infatti da registrare la recentissima inaugurazione di 6 alloggi Erp recuperati da un fabbricato di via Nazioni Unite, realizzati secondo i moderni standard di risparmio energetico. A questi si aggiungono 8 alloggi dedicati all’Ers (in via Nilde Iotti e al ‘Grecale’) che arricchiranno la capacità di risposta alla “CasanellaRete”. Da registrare infine l’intenzione della Provincia di Modena di intervenire sull’urgenza degli sfratti con un protocollo economicamente corposo, realizzato con il contributo di tutte e quattro le Fondazioni bancarie del territorio provinciale.

AREA MINORI

Nell’attuale contesto di crisi economica è importante soprattutto per quanto riguarda i minori attuare progetti che conducano alla loro massima tutela. Questo obiettivo si sviluppa necessariamente in tre direzioni: proteggere il minore che si trova in una situazione di grave pregiudizio sociale, accompagnare i soggetti nel loro compito di cura ed educativo e infine promuovere l’accoglienza e l’affido familiare quale esperienza di una genitorialità sociale. Nel caso della protezione del minore in grave situazione di pregiudizio l’organizzazione del servizio permette sempre meglio di trattare casi complessi. Il lavoro in staff e la competenza specialistica sono strumenti chiave per gli operatori nella risoluzione dei casi. Per quanto riguarda i soggetti educativi il nostro obiettivo è quello di sostenere la genitorialità e le famiglie con minori attraverso attività di consulenza e formazione. Questa attività deve essere ben distribuita tra i diversi soggetti famigliari che si occupano del minore e attenta alla diversa fase evolutiva del minore stesso. Centro nevralgico del progetto è il Centro per le Famiglie dell’Unione, che dovrà sempre di più essere il punto di riferimento per tutti i soggetti educativi famigliari coinvolti nella vita del minore. Nella programmazione dell’attività un punto chiave sarà poi il coinvolgimento delle associazioni, attente ai bisogni della famiglia e in modo particolare del minore, presenti nei quattro comuni dell’Unione.

AREA ANZIANI

I servizi per anziani dell’Unione possono vantare una buona qualità, che si è strutturata e consolidata nel tempo. Questo grazie, ad una rete di servizi pubblici (strutture residenziali, centri diurni, servizio di assistenza domiciliare), al terzo settore (volontariato sociale e privato sociale) ed alla costituzione del fondo per la non autosufficienza. La costituzione dell’ASP, il trasferimento dei servizi sociali in Unione e l’approssimarsi definitivo dell’accreditamento, richiedono una revisione degli standard dei servizi, dei criteri di accesso alle strutture e del regolamento del servizio di assistenza domiciliare. L’introduzione dell’ ISEE da parte della Regione per determinare la partecipazione alla spesa da parte dell’utente completerebbe il quadro verso l’equità per l’accesso ai servizi da parte dell’utenza. La domiciliarità rimane la risposta di assistenza più adeguata all’anziano non autosufficiente. La famiglia deve essere accompagnata nel percorso di assistenza, sostenuta economicamente (con l’assegno di cura) e indirizzata a quella rete di sevizi che ruotano intorno alla domiciliarità. I “caregiver”, che dedicano il loro tempo per assistere il famigliare non autosufficiente e che si trovano in condizioni di grande difficoltà nella gestione e cura del parente vanno indirizzati ai percorsi di formazione attivi sul territorio, che prevedono un primo momento di autoformazione al quale poi seguono incontri con professionisti e personale preparato, oltre a momenti di confronto e scambio di esperienze. Per quelle famiglie che vogliono avvalersi delle prestazioni dell’assistente familiare si è attivato o meglio perfezionato un sistema di incrocio tra domanda e offerta presso il Centro per l’impiego. Un lavoro importante e di grande aiuto agli anziani, in particolare quelli soli o con una rete parentale debole, lo svolge infine, non và dimenticato, il volontariato sociale.

ECONOMIA, COMMERCIO, AGRICOLTURA, TURISMO

IMPRESE

I risultati che abbiamo riscontrato in occasione della decima rilevazione dell’Osservatorio del distretto tessile abbigliamento di Carpi non ci forniscono dati estremamente lusinghieri. Il manifatturiero tiene grazie alle imprese che hanno fatto innovazione e hanno investito sulle griffe. Imprese che hanno avuto sbocchi sui mercati internazionali in espansione, consentendo aumenti di fatturato che però non coincide con aumenti dei posti di lavoro. Situazione molto difficile invece per le imprese della filiera che vivono tutti gli effetti della crisi, così come le aziende di tutti gli altri comparti. Certamente si evidenzia come il problema del credito che non sostiene investimenti e capitalizzazioni delle aziende di produzione, del commercio e dei servizi stia mettendo in ulteriore grave difficoltà la tenuta del sistema produttivo. Confermiamo anche per il 2012 insieme ai Consorzi fidi lo stanziamento di 60.000 euro al Fondo di garanzia per l’abbattimento dei tassi di interesse alle imprese. Da parte dell’amministrazione continua poi un intenso lavoro di rapporti e di accordi con i vari soggetti, pubblici e privati nella costruzione di opportunità a sostegno del tessuto produttivo locale. Il primo ottobre 2011 è entrata in vigore la seconda parte del D.P.R.160 con il quale è stata semplificata e riordinata la disciplina degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (Suap). Questa norma e lo strumento Suap consentono di agevolare l’attività di semplificazione e snellimento burocratico delle procedure per le imprese nei confronti della pubblica amministrazione. Lo Sportello unico costituisce il punto d’accesso per le pratiche amministrative relative allo svolgimento dell’attività imprenditoriale, e assicura al richiedente una risposta telematica unica e tempestiva in luogo degli altri uffici comunali e di tutte le amministrazioni pubbliche comunque coinvolte nel procedimento. Per quanto riguarda i Comuni di Campogalliano, Carpi, Novi di Modena, Soliera lo Sportello unico è unificato presso l’Unione delle Terre d’Argine.

COMMERCIO

A livello pianificatorio è attivo uno specifico strumento di concertazione, che definisce priorità, interventi ed azioni sviluppabili nel settore, il Tavolo del Commercio, a cui partecipano le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti dei consumatori. Si sta lavorando per mantenere l’attrazione da parte di un pubblico proveniente anche al di fuori del distretto, usufruendo di spazi urbani di indubbio valore, con offerta qualificata di servizi, iniziative culturali e attività commerciali di pregio. Proprio per sostenere queste possibilità stiamo lavorando ad un nuovo regolamento per l’utilizzo degli spazi del centro storico che possa consentire maggiore flessibilità e dia più opportunità agli operatori che incidono sul centro, di organizzare iniziative. Attraverso il consorzio pubblico-privato ConCarpi si gestiscono in modo coordinato le attività di animazione e promozione che insistono in particolare sull’area del centro storico. Il commercio al dettaglio continua ad avere un buon livello di specializzazione in città, è curato nella presentazione, ma sconta una insufficiente forza commerciale di impatto. Si è rinnovato anche nelle strutture mantenendo sempre una forte radice locale. Il recente decreto sulle liberalizzazioni oltre a non porre limiti numerici alle imprese, non pone anche limiti di orari. Anche sul tema della pianificazione commerciale continua a rimanere in vigore il POIC, uno strumento che deve essere ulteriormente promosso, recentemente approvato dal Consiglio provinciale.

AGRICOLTURA

Si ritiene opportuno continuare a pianificare interventi di valorizzazione della filiera agricola locale oltre alla valorizzazione delle produzioni tipiche. Le azioni da promuovere ulteriormente per raggiungere le suddette finalità spaziano dalla ricerca di finanziamenti pubblici e privati destinati a finanziare progetti di promozione delle tipicità e del territorio agricolo, alla realizzazione di eventi per favorire la promozione dei prodotti tipici locali e per attrarre sempre più un pubblico sensibile ai temi della genuinità e della tradizione enogastronomica, tutto questo favorendo il consumo di prodotti a chilometri zero.
LE POLITICHE CULTURALI

Le politiche culturali dell’amministrazione proseguiranno nella direzione di valorizzare la cultura quale fattore essenziale per il progresso, il miglioramento della qualità della nostra vita, il recupero del senso di appartenenza alla comunità ed una sempre maggiore coesione tra le persone. Gli importanti investimenti effettuati per la riqualificazione ed il rilancio culturale della nostra città esprimono, a distanza di pochissimi anni, già sensibili e lusinghieri risultati. Il complesso di Palazzo dei Pio, con i propri apparati museali ed espositivi, occupa un ruolo di preminenza nell’offerta turistico-culturale della Provincia di Modena, con una capacità attrattiva che nel 2011 ha raggiunto le 45 mila presenze. Il Teatro Comunale, con i suoi 150 anni di cartellone, conferma la propria centralità nella programmazione culturale cittadina, capace di vantare un constante e sensibile aumento di pubblico, che nell’ultima stagione ha oltrepassato le 66.000 presenze, considerando anche l’intenso uso civico a favore dell’associazionismo territoriale. Nello specifico, gli abbonamenti alla stagione teatrale 2010/2011 sono aumentati del 10% con una presenza media di 513 spettatori a spettacolo, cifra che posiziona il nostro teatro ai primi posti a livello nazionale per la capacità percentuale di copertura dei posti. La biblioteca multimediale Loria con oltre 300.000 presenze e 120.000 prestiti all’anno si riserva il ruolo di istituto culturale di riferimento per la cultura, l’informazione e la formazione dei cittadini, così come il Castello dei Ragazzi con oltre 120.000 presenze e 40.000 prestiti, uniti ad un’intensa attività didattica a favore delle istituzioni scolastiche del territorio si conferma un’eccellenza a livello nazionale, in grado di accompagnare il percorso di crescita e sviluppo di bambini e ragazzi.

L’assessorato alle Politiche culturali manterrà pertanto fermo l’impegno di contribuire alla qualità della vita sociale continuando a garantire sia l’erogazione delle attività di servizio culturale istituzionale, quali Biblioteche, Musei ed Archivio storico, sia l’organizzazione di attività e manifestazioni di promozione culturale. Tale impegno sarà improntato a mantenere gli eccellenti risultati di utenza e di qualità raggiunti e consolidati nel tempo, tenendo tuttavia in considerazione il contesto generale di grande sofferenza, che impone di proseguire il percorso di ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie avviato nel biennio trascorso, introducendo significative innovazioni e mutamenti nell’assetto organizzativo e gestionale. In particolare si concretizzerà la ridefinizione dell’organizzazione funzionale dei servizi museali, teatrali e della Biblioteca multimediale Loria e si darà il via ad un percorso di accorpamento delle funzioni di progettazione, coordinamento ed amministrazione tra gli uffici dell’assessorato e gli istituti culturali. Strategico sarà poi il consolidamento di un modello culturale progettuale basato su un sistema di relazioni che consenta di sviluppare sinergie e collaborazioni con le realtà culturali del territorio, ponendo l’amministrazione sempre più in una posizione di regolazione e sostegno rispetto ai processi creativi che nascono spontaneamente dal tessuto sociale cittadino. In questo senso sarà fondamentale proseguire collaborazioni già consolidate, che hanno dato prova di essere un modello di programmazione vincente con ottimi riscontri in termini di qualità progettuale e di partecipazione. Il rapporto di sussidiarietà con il territorio, sarà poi ulteriormente indagato ed approfondito, nel senso di giungere alla concretizzazione di una proposta di “volontariato culturale”, rivolta ad una città che si faccia carico della salvaguardia e della promozione della cultura quale “bene comune” che arricchisce la vita del singolo e della collettività. In questo senso, il volontariato culturale potrà essere un elemento in grado di rinnovare e potenziare il significato dei servizi culturali, oltre che un fattore centrale in grado di rinsaldare il senso di appartenenza ed il desiderio di partecipazione, attraverso l’affezione per i patrimoni storici, artistici e culturali della città.

Rispetto alla programmazione culturale, si conferma l’intenzione di proseguire nell’organizzazione del Festivalfilosofia, che giungerà quest’anno alla dodicesima edizione, confermando di essere questo, oltre che un importante momento di crescita ed approfondimento culturale, anche un positivo fattore di traino e sviluppo turistico ed economico, in grado di promuovere la nostra città a livello nazionale. Proseguirà anche l’esperienza della Festa del Racconto, manifestazione che connota culturalmente l’Unione delle Terre d’Argine, e che con le oltre 16.000 presenze dell’edizione 2011 ed il riconoscimento di una menzione speciale in occasione Premio nazionale Città del Libro, ha dimostrato di esprimere un importante spessore culturale oltre che di sviluppare un notevole interesse da parte del pubblico. Ulteriore momento di grande rilevanza e partecipazione per la nostra città è rappresentato dalla rassegna estiva LaCarpiEstate, che anche quest’anno sarà un ricco contenitore di iniziative culturali e di intrattenimento per tutte le fasce di età, con momenti di grande richiamo grazie al prezioso contributo del tessuto cittadino nella definizione del programma.

Rilievo fondamentale nella programmazione culturale del 2012 assumerà poi la grande mostra “In mezzo a un dialogo-La piazza di Carpi dal Rinascimento a oggi”, che sarà allestita dai Musei di Palazzo dei Pio nell’ambito del percorso che l’amministrazione comunale desidera attuare per celebrare i 500 anni di piazza dei Martiri, aprendo una riflessione sul ruolo sociale ed aggregativo e sul profondo significato identitario che essa assume per i cittadini, che da generazioni identificano la propria carpigianità con l’immagine imponente della Piazza. Un elemento imprescindibile dell’attività di promozione culturale continuerà ad essere la collaborazione ed il dialogo tra l’assessorato alle Politiche culturali e le istituzioni scolastiche del territorio, che si ritiene indispensabile per riuscire ad accompagnare bambini e ragazzi in un percorso di formazione e crescita armonioso e completo. Tale collaborazione si sostanzierà anche quest’anno nella proposta di attività didattiche che gli istituti culturali predisporranno a vantaggio delle scuole del territorio, quale strumento per integrare l’offerta formativa scolastica. Sempre più fondamentale e preziosa si rivelerà anche quest’anno infine la positiva capacità di “fund raising” a sostegno dell’offerta culturale già sviluppata con successo negli anni scorsi per fronteggiare la sempre più difficile situazione economica. Si proseguirà pertanto nel consolidare i rapporti di sponsorizzazione e parternariato con soggetti privati, oltre che operare per inserirsi con maggior forza nei circuiti di finanziamento provinciali e regionali e saper cogliere eventuali occasioni di finanziamento determinate da bandi e progetti nazionali o europei.

POLITICHE GIOVANILI

Nell’ambito delle politiche giovanili si intende proseguire nella pianificazione di azioni ed interventi orientati alla promozione dell’agio ed alla prevenzione del disagio, in una logica di continuità che veda le politiche giovanili orientate a creare percorsi di costruzione di identità ed inserimento sociale dei giovani. Gli interventi di prevenzione del disagio, definiti progettualmente nell’ambito dei Piani sociali di Zona, saranno attuati in collaborazione con gli assessorati alle Politiche giovanili dei Comuni dell’Unione delle Terre d’Argine, con l’Azienda Sanitaria Locale nonché con le scuole superiori della città e saranno orientati principalmente verso attività di prossimità a favore di gruppi informali, azioni di assistenza e sostegno psicologico rivolti agli adolescenti e ad interventi specifici di educazione alla salute. Nell’ambito della promozione dell’agio, oltre a consolidare il ruolo educativo svolto del centro aggregativo di libera frequentazione Mac’é!, che si pone come punto di riferimento, dove gli adolescenti possono socializzare ed essere ascoltati e supportati da educatori adulti competenti, si porranno in essere ulteriori interventi finalizzati ad incoraggiare e sostenere l’espressività ed il protagonismo giovanile. Particolarmente significativa per l’anno 2012 sarà poi l’attuazione del progetto Giovani Creativi, aggiudicatario di un ingente stanziamento economico nell’ambito di un bando emanato da ANCI Giovani e Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù a sostegno di interventi a favore della creatività giovanile. Il progetto è stato elaborato con il coinvolgimento dei Comuni di Novi, Soliera e Campogalliano, oltre che di altri soggetti che operano sul nostro territorio nel campo della promozione e diffusione dell’espressività e della creatività giovanile. Finalità strategiche sono la realizzazione di interventi per favorire la produzione e le espressioni artistiche giovanili, il sostegno ed il potenziamento di attività formative professionalizzanti, la programmazione di eventi e rassegne culturali e l’acquisizione di strumenti ed attrezzature utili a favorire la fruizione e la produzione artistica da parte dei giovani. In continuità con il 2011 proseguirà anche l’impegno finalizzato alla promozione e valorizzazione della cultura musicale giovanile indipendente, mediante il coordinamento delle esperienze e delle associazioni presenti sul territorio all’interno di un organismo partecipativo informale, che possa essere un punto di riferimento in grado di facilitare l’incontro e lo scambio di informazioni e di idee, favorire forme di collaborazione sul territorio e creare una rete di conoscenze tra i giovani, in modo tale che in ciascuno possa crescere la consapevolezza della varietà delle proposte che il territorio offre. Nel corso dell’anno si darà altresì corso alla predisposizione della quinta edizione della CartaGiovani, uno strumento pensato per supportare il valore della cittadinanza attiva e del protagonismo giovanile attraverso agevolazioni ed opportunità a favore dei giovani dal 15 ai 29 anni. Strettamente collegata all’esperienza della Carta sarà avviato “sviluppo VolontarIO”, un innovativo progetto volto a stimolare una accresciuta sinergia tra giovani e mondo dell’associazionismo e del volontariato, che da un lato offrirà ai giovani l’opportunità di mettere a frutto il loro tempo e le loro capacità per rispondere ai bisogni del territorio, e dall’altro offrirà al mondo del volontariato un’interessante opportunità per avvicinarsi al contesto giovanile e stimolarne l’impegno e la responsabilità sociale. Proseguirà inoltre l’impegno per sostenere e favorire la partecipazione dei giovani al Servizio Civile Nazionale, attraverso l’elaborazione di proposte e candidature per l’accoglienza e l’inserimento di giovani volontari nell’ambito delle attività e dei servizi comunali, al fine di consentire a questi ragazzi di vivere una qualificata occasione di crescita personale e di educazione alla cittadinanza attiva.

PROGETTO MEMORIA

Nell’ambito del Progetto Memoria si consolida il sostegno alla Fondazione Campo Fossoli, quale ente di riferimento che opera a livello locale e nazionale al fine della diffusione della memoria storica tramite la conservazione, il recupero e la valorizzazione dell’ex Campo di Concentramento di Fossoli, la promozione della ricerca storica e l’attivazione di iniziative di carattere divulgativo, didattico e scientifico sui temi della deportazione, dei diritti umani e dell’educazione alla pace ed all’interculturalità. Nel 2012 l’assessorato collaborerà con la Fondazione nell’organizzazione, promozione e realizzazione di progetti ed attività per la definizione di un’offerta di percorsi didattici rivolti alle scuole superiori del territorio e per la progettazione ed organizzazione di un Campo di volontariato estivo in via Remesina, rivolto ai giovani del territorio. Proseguirà anche la collaborazione orientata alla realizzazione di un prodotto audiovisivo in grado di documentare e raccogliere testimonianze di esperienze legate alla storia dell’ex Campo di Concentramento. Si lavorerà altresì per consolidare il Tavolo per la Memoria, un coordinamento territoriale finalizzato a raccordare l’organizzazione delle attività ed iniziative di approfondimento e sensibilizzazione dedicate ai temi della memoria storica, in occasione delle principali ricorrenze civili, quali la Giornata internazionale dei diritti umani, la Festa della Resistenza e quella della Liberazione, la Giornata mondiale contro il razzismo e contro la criminalità organizzata, la Giornata per ricordare le vittime del terrorismo, il Giorno della Memoria ed il Giorno del Ricordo.

CENTRO STORICO, PATRIMONIO STORICO ARTISTICO

Nonostante la flessione degli investimenti pubblici prosegue l’attività di conservazione e promozione del nucleo centrale della nostra città, che ha portato nell’ultimo decennio alla sua completa riqualificazione; ad oggi diversi infatti sono gli interventi avviati, anche attraverso il reperimento di finanziamenti pubblici e privati. Dopo il perfezionamento della concessione cinquantennale del Torrione degli Spagnoli con l’Agenzia del Demanio ed effettuati i primi interventi di somma urgenza alla copertura, si è intrapreso un processo di conoscenza dell’immobile attraverso le verifiche sismiche, le diagnosi e le analisi sui materiali e gli apparati decorativi funzionali alle progettazioni esecutive che sono in corso per rispettare gli impegni contrattuali assunti con il Demanio e che già da questo anno dovrebbero concretizzarsi con la progettazione esecutiva e la ricerca del finanziamento per l’intervento su tutta la copertura. Parallelamente a ciò, nel luglio dello scorso anno, aderendo al dettato delle istituzioni centrali si è fatta richiesta al Ministero per i Beni Culturali e all’Agenzia del Demanio di trasferimento a titolo non oneroso dell’intero immobile al Comune. In tale ottica si è attivata concretamente questa procedura presentando al Tavolo Tecnico Operativo della Soprintendenza Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici le problematiche tecniche e le ipotesi di valorizzazione del fabbricato. Sempre nell’ambito del “federalismo demaniale” dei beni storico-artistici si è presentato un progetto di valorizzazione di Castelvecchio e dell’intera scuola Fanti di viale Carducci, di concerto con l’assessorato alla Pubblica istruzione, al Tavolo Tecnico che prevede la copertura del cortile interno del plesso: che sarà così suddiviso in più spazi da utilizzarsi oltre che per attività scolastiche interdistrettuali anche da parte di attività pubbliche cittadine. Anche questo progetto è in fase di perfezionamento e di approvazione preventiva da parte della Soprintendenza, in attesa di essere ufficializzato entro il primo semestre dell’anno in corso.

Mentre si sta procedendo con la progettazione della Pinacoteca cittadina prevista nell’ala sud – Stanze del Vescovo- di Palazzo dei Pio si sono appaltati i lavori di restauro della Sala Manuzio: inizieranno a giugno e porteranno ad uno stato avanzato il suo recupero strutturale. Contemporaneamente l’Istituto Beni Culturali della Regione appalterà i lavori di restauro degli affreschi presenti sulle pareti. Sempre a Palazzo dei Pio entro il mese di marzo si ultimeranno i lavori previsti nel sottotetto dello spazio denominato “ex Teatro Vigarani” e il progetto volto a ripristinare il decoro degli intonaci parietali del Museo Monumento al Deportato politico e razziale verrà realizzato grazie a finanziamenti finalizzati che arriveranno direttamente dal Governo Monti. La scorsa settimana è stata poi ultimata la realizzazione del nuovo elevatore ed effettuato il rinnovo del certificato di prevenzione incendi dell’edificio che ospita la Casa della Divina Provvidenza (Mamma Nina). Sugli edifici monumentali strategici quali la chiesa di S. Nicolò, il Palazzo dei Pio, il Teatro Comunale, Palazzo Scacchetti, la Scuola Pio, la Chiesa della Sagra, Castelvecchio, l’ex Convento di San Rocco, l’ex Macello, la Sinagoga eccetera in base alle nuove norme tecniche sulle costruzioni si stanno eseguendo, sia con la collaborazione di professionisti esterni (Palazzo dei Pio e S. Nicolò) che con risorse interne all’ente, le verifiche di sicurezza in termini di resistenza sismica. Ad oggi parte delle verifiche sono eseguite e complessivamente verranno ultimate a breve. Si prosegue nelle attività di riqualificazione degli spazi a raso del centro storico a più livelli di operatività: sia con sviluppo di limitati interventi di arredo urbano, sia con interventi di ampio respiro che caratterizzeranno significativamente le parti viarie del centro storico. E’ di prossima approvazione il previsto parcheggio interrato ad un livello nel Piazzale della Meridiana, con recupero della porzione dell’isolato adiacente, fra via San Rocco e via Battisti, e che verrà realizzato nei prossimi due anni. Questo intervento prevede posti auto aperti da assegnare alla rotazione o in abbonamento e posti auto a box da cedere in diritto di superficie per un numero complessivo, tra raso ed interrato, di 214. L’intera struttura sarà data in gestione ad una ditta specializzata che, a fronte di tariffe concordate, gestirà per un congruo numero di anni l’impianto affrontando l’investimento per la sua realizzazione. Il programma che ha previsto la qualificazione delle vie principali del centro cittadino continua con l’attuale intervento di rifacimento del rialzato di Piazza dei Martiri e l’ammodernamento degli elementi di arredo che saranno presenti e che evidenzieranno compiutamente gli sforzi della amministrazione comunale per ridefinire la qualità urbana espressa dagli assi stradali che costituiscono la “T” portante del centro. E’di prossimo avvio infine l’intervento che prevede la manutenzione straordinaria dei marciapiedi di viale Carducci, via Gobetti e via Matteotti per la parte che circonda la Casa della Divina Provvidenza e la sistemazione dei margini tra la carreggiata stradale e il marciapiede di via Galilei, nel tratto compreso tra corso Fanti e viale De Amicis.

INFRASTRUTTURE E LAVORI PUBBLICI

Nel corso del 2011 sono stati realizzati importanti interventi che hanno interessato la rete di piste ciclabili della nostra città e delle frazioni. In particolare vorrei ricordare le opere eseguite nelle frazioni di Migliarina, dove è stata realizzata una pista ciclabile nei pressi della parrocchia con relativi interventi di abbattimento delle barriere architettoniche. Così come nella frazione di San Marino si sono eseguiti interventi integrativi della pista ciclabile esistente. Importante poi la realizzazione del secondo troncone di collegamento tramite pista ciclabile dalla frazione di Fossoli, via Remesina, al centro di Carpi nel tratto compreso tra il passaggio a livello e le scuole Magazzeno. In città invece si sono completati i lavori della pista ciclabile Due Ponti. Sempre in merito a questo tema è in corso d’elaborazione da parte dell’Ufficio Viabilità e Trasporti il nuovo Piano generale delle piste ciclabili. Per quanto riguarda le infrastrutture è stato approvato l’allargamento della sede stradale di via Griduzza nel tratto compreso tra la provinciale 468 e l’incrocio con via Cavata. Mentre nella frazione di Cortile è stato approvato il prolungamento del tratto di via Zanoni.

Rispetto alle manutenzioni sugli immobili ed edifici, sono stati numerosi gli interventi che hanno interessato le scuole d’infanzia e i nidi di via Nicolò Biondo, Peter Pan, Andersen, Tartaruga, Pascoli, Pollicino, Melarancia, Bollitora, Albertario, Cibeno, Don Milani e Leonardo da Vinci. Sempre in questo contesto, dopo la consegna e l’inaugurazione della nuova scuola elementare di S.Croce, l’impegno dell’amministrazione sulle politiche scolastiche continua concretamente con la nuova scuola media di Cibeno. Sono in fase avanzata i lavori di ampliamento con soprelevazione della Casa Protetta Il Carpine per l’innalzamento di un terzo piano fuori terra del blocco abitativo, con l’affaccio principale verso il giardino, e che consentiranno l’incremento di 22 posti letto. I lavori sono iniziati a marzo 2011 proseguono come da programma operativo e si concluderanno entro l’autunno. Parallelamente al sopracitato intervento si dovrà realizzare entro l’anno la progettazione esecutiva di opere di manutenzione e riqualificazione del piano terra della struttura che, oltre ad alcuni lavori di manutenzione straordinaria sull’intero edificio, prevede principalmente la riqualificazione degli spazi a piano terra per dividere il nucleo in due parti: una per il soggiorno di persone con gravi disabilità acquisite, l’altra per persone affette da demenza.

Nelle attività di supporto al Settore Istruzione dell’Unione sono previste nella scuola secondaria di primo grado Pio le attività di progettazione per il rinnovo del Certificato di Prevenzione Incendi e gli adeguamenti impiantistici relativi alla centrale termica che consentano la messa in sicurezza del locale e degli impianti secondo la normativa vigente. Sempre nella medesima scuola, essendo ultimate le indagini stratigrafiche e specialistiche sui pigmenti per meglio conoscere i degradi delle murature, così come voluto dalla Soprintendenza regionale, si redigerà il progetto esecutivo di restauro delle facciate nella corte interna. Sugli immobili di proprietà comunale anche quest’anno verranno investiti 100.000 euro per interventi manutentivi ordinari finalizzati a mantenere la conservazione del bene e le funzioni in essere. Sono stati avviati infine i lavori di risanamento del canile comunale posto in via Bertuzza.

TRASPORTO PUBBLICO

Dall’inizio del 2012 sono in servizio sulle linee urbane della nostra città cinque nuovi autobus con caratteristiche di ultima generazione euro 5, con una notevole riduzione di emissioni inquinanti. Per migliorare sempre più la fruibilità del trasporto pubblico sono in corso lavori di riqualificazione delle fermate dell’ Arianna relativi al secondo stralcio. Proseguono poi con un interessante incremento di utilizzo i servizi del C’entro in bici e del Taxi anch’io. Mentre continua con molta attenzione il monitoraggio e la conseguente denuncia alla Regione dei disservizi di Trenitalia sulla linea ferroviaria Modena-Mantova. Continuiamo a credere che servirebbe un maggior impegno delle ferrovie regionali su questa tratta e comunque riteniamo positiva la scelta di Bologna di mettere a gara il servizio regionale.

PROTEZIONE CIVILE

E’ stata avviata la fase di costituzione del Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile e approvato il Modello Operativo di Coordinamento delle Emergenze (MOC) tra i Comuni dell’Unione Terre d’Argine. Nel corso del 2011 è proseguito il progetto didattico per le scuole primarie e materne “Tutti in Allerta” finalizzato a sensibilizzare i bambini ai temi e ai valori della tutela e protezione dell’ambiente.

MANUTENZIONI

Sono stati realizzazione collegamenti in fibra ottica degli impianti semaforici ed estensione del sistema di videosorveglianza in città, in particolare si è proceduto con l’installazione di telecamere in via Berengario, alla stazione delle Autocorriere e nel sottopassaggio ciclabile di via Due Ponti.

SPORT E BENESSERE

Le attività principali che hanno caratterizzato il lavoro dell’Ufficio sport nel corso del 2011 sono state la rielaborazione e aggiornamento dell’ordinanza di divieto di caccia attorno alla città in collaborazione con le associazioni venatorie e le altre istituzioni del territorio; il rinnovo delle convenzioni con le associazioni sportive per l’uso, la custodia e le pulizie in orario extrascolastico delle palestre di Carpi e il rinnovo delle convenzioni con gli istituti scolastici e l’assegnazione dell’uso e della custodia della nuova palestra di Santa Croce.

Nell’ambito della progettazione delle iniziative si è proceduto a confermare per il 4° anno consecutivo il progetto Muoviti Muoviti, premiato lo scorso anno dall’Unesco, con l’estensione dello stesso ai comuni di Soliera e Novi di Modena. Si è realizzata la nuova edizione del convegno dello sport, che quest’anno è stato dedicato al controllo dello spazio durante la guida ed è stato suddiviso in due fasi che ha previsto oltre al convegno svoltosi alla mattina prove pratiche pomeridiane. Altre iniziative hanno caratterizzato l’anno: andando per elencazione voglio ricordare le Camminate della salute svoltesi nelle zone nord, centro e sud della città; l’incontro di calcio internazionale Italia/Inghilterra under 18, la Festa delle promozioni ed infine la XVI° edizione del Premio Carpi Città dello Sport. A breve scadrà il bando per l’assegnazione dei lavori della piscina comunale e presto ci sarà l’aggiudicazione e l’avvio del cantiere. Inoltre, con la disponibilità di nuove palestre e dello stadio comunale a norma, potranno esserci nuove possibilità per le società sportive del nostro territorio per costruire eventi sportivi di più alto livello, considerando che già oggi vi è un aumento molto significativo di coloro che si avviano alla pratica sportiva.

POLIZIA LOCALE

Diversi sono stati gli obiettivi sui quali il personale della Polizia Locale è stato chiamato ad intensificare i relativi controlli ed impegno nella educazione stradale e prevenzione, con l’attivazione di diverse campagne educative. Durante l’anno 2011 è stata svolta un’intensa attività d’educazione stradale che ha coinvolto 22 classi e quasi 1.000 alunni delle scuole di diverso ordine e grado dell’Unione e formazione pratica attraverso lo svolgimento di prove su bicicletta presso il campo di San Marino ed in piazza in occasione della manifestazione “Una città da giocare” durante la quale i bambini si sono cimentati su un percorso per le due ruote. Sono state 15 le iniziative d’educazione stradale svolte presso circoli, associazioni e polisportive, per un totale di circa 400 partecipanti. In tema di sicurezza urbana il Comando di via Tre febbraio ha incrementato la presenza degli agenti sull’intero territorio dell’Unione, con particolare riguardo ai centri urbani ed alle varie frazioni, al fine di garantire ai cittadini maggiore sicurezza. Sono poi stati attivati numerosi servizi serali in borghese, servizi sui controlli ambientali (rifiuti, inquinamento acustico, fossati…) e in materia di abusivismo edilizio. Intensa anche l’attività di Polizia Giudiziaria. Corposa inoltre è stata l’attività svolta dagli Assistenti civici che ha garantito un presenza attiva d’informazione e prevenzione, anche con riferimento alle norme del Regolamento di Polizia Urbana, nei mercati, nei parchi pubblici e nei luoghi d’aggregazione, nonché di promozione dell’educazione stradale e civica, senza dimenticare la collaborazione in occasione di manifestazioni e davanti ai plessi scolastici per quello che riguarda la viabilità.

POLITICHE DEL TERRITORIO

URBANISTICA E AMBIENTE

L’edilizia privata non è uscita dalla profonda crisi che ha investito il settore non solo a livello internazionale ma anche locale. Vengono confermati i dati sugli oneri di urbanizzazione dell’anno precedente, caratterizzati maggiormente non dalla costruzione di nuove case, ma dalla ristrutturazione delle abitazioni private. Il comparto dell’edilizia privata vede approssimativamente un minore investimento sul nostro territorio di almeno 60 milioni di euro all’anno negli ultimi 3 anni. Abbiamo dato il via al percorso che doterà la nostra città di un nuovo strumento di programmazione territoriale, il nuovo Piano Strutturale Comunale, che ci vedrà coinvolti insieme a tutti i soggetti del territorio almeno per i prossimi due anni. Gli obiettivi che questo strumento si deve dare, come già discusso in questo Consiglio comunale sono chiari: ad esempio la volontà di non programmare nuove aree di espansione rispetto all’attuale PRG, o di puntare con decisione alla riqualificazione ambientale ed energetica della città consolidata. La Carpi del futuro vuole essere sempre più bella, coesa, e verde e questi saranno gli assi sui quali il nuovo PSC dovrà muoversi. Un nuovo PSC per governare, e non subire, le grandi trasformazioni che il nostro territorio sta vivendo, processi che si potranno governare attraverso strumenti più moderni e flessibili. Come ad esempio il Piano energetico comunale che si concretizzerà con il Piano delle Azioni per realizzare il “Patto dei Sindaci”, o l’aggiornamento del Piano delle piste ciclabili e del Verde. Il lavoro che avremo di fronte a noi non sarà ne breve ne semplice, abbiamo quindi lanciato una sfida importante per la nostra città, che insieme dovremo non solo cogliere ma rilanciare. Nel 2011 abbiamo dato vita alla Commissione qualità architettonica nell’Unione Terre d’Argine, un primo passo che dovrà portarci ad armonizzare non solo i sistemi di valutazione, ma anche regole e normative su tutto il territorio dell’Unione. Nella gestione del Verde siamo passati dal proposito alle azioni concrete: infatti il regolamento delle adozioni delle aree verdi sta dando risultati più che lusinghieri. Già in alcune frazioni del territorio come in alcuni parchi cittadini gruppi di volontari hanno cominciato già lo scorso anno servizi di manutenzione volontaria e gratuita delle aree verdi. Si dimostra anche in questa occasione la forza e la coesione della nostra comunità.

SISTEMA CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI ED IGIENE DEL TERRITORIO

Si conferma anche dal dato delle raccolta differenziata del 2011 come Carpi sia un esempio positivo di gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. Infatti nel 2011 abbiamo toccato il 62% di raccolta differenziata, con un incremento di ben oltre 5% in un solo anno. Il nostro territorio vede una esperienza originale ed invidiabile sul cosiddetto sistema Porta a Porta, che coinvolge ormai 51mila cittadini ed oltre 3500 aziende. La modalità del Porta a Porta si dimostra lo strumento migliore per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che le direttive europee hanno fissato, come il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata e il 50% di recupero dei rifiuti. Quest’anno assisteremo alla inaugurazione del centro visite del futuro Parco Eco-Tecnologico, un progetto ambizioso che vuole mettere a valore positivo la importante presenza sul nostro territorio di un sistema impiantistico di primissimo ordine ed importanza sul trattamento e recupero dei rifiuti. Possiamo definirci con un certo orgoglio un “distretto del recupero e del riciclo”, che è riuscito a trasformare un problema in una risorsa ed in una occasione. Sul recupero e trattamento dei rifiuti abbiamo dato concretezza al concetto di green economy, creando non solo un servizio moderno, ma nuova occupazione ed investimenti che hanno ricadute dirette sul territorio. Obiettivo di questa amministrazione sarà quello di dotare l’intero territorio comunale nell’arco del suo mandato del sistema di raccolta Porta a Porta. Potremo in questo modo anche sperimentare forme di tariffa puntuale, anche se su questo versante siamo in attesa di capire cosa significherà l’introduzione della TARES, che sostituirà la TIA già dal prossimo anno. Proseguirà poi l’impegno dell’amministrazione, in collaborazione con AIMAG e GEV, nella bonifica delle micro-discariche abusive segnalate in ambito urbano ed extra-urbano. Insieme agli altri Comuni delle Terre d’Argine stiamo poi predisponendo una serie di azioni locali per promuovere una cultura e sensibilità volte alla riduzione dei rifiuti, perché consideriamo questa la vera sfida da mettere in campo. Sfida che per avere effetti più significativi e duraturi dovrebbe vedere un interessamento diretto dello Stato e della Regione attraverso la promulgazione di provvedimenti legislativi specifici.

ARIA

Quest’anno sarà rinnovato il protocollo di intesa con la Regione sui provvedimenti di limitazione al traffico. Tale protocollo negli anni ha dato dei risultati positivi: la nostra Regione infatti è stata l’unica che in modo strutturale ha affrontato questo problema e i provvedimenti contenuti nel vecchio accordo hanno permesso di mettere in campo azioni concrete e radicate che nel tempo hanno ridotto i livelli di inquinanti presenti nell’aria. Ricordiamo che grazie al protocollo abbiamo avuto accesso a finanziamenti utili per la conversione delle autovetture private da benzina a carburanti ecologici, quali gas metano e Gpl, oltre che a contributi per la realizzazione di rotonde e per l’estensione della rete ciclo-pedonale. Oggi però dovremo avere il coraggio di pensare ad interventi strutturali, e duraturi nel tempo, che coinvolgano tutte le regioni che gravitano nel bacino padano, perché solo con interventi strutturali di scala sovraregionale si potranno ottenere risultati concreti. La logica dei divieti e dei blocchi dovrà essere superata ed auspichiamo che le linee guida approvate con la legge 155 del 2010 ci consentano di raggiungere questo traguardo. Ricordiamo comunque che queste politiche ambientali hanno dato una positiva risposta nella gestione dell’emergenza permettendo, ad esempio, alla nostra Regione di essere tra quelle che hanno visto il rinnovarsi del proprio parco auto pubblico e privato in modo significativo

ACQUA

Impegno di questa amministrazione sarà quello di diffondere una maggiore consapevolezza sull’uso dell’acqua pubblica, per usi idropotabili, in quanto prassi più economica e ambientalmente più sostenibile. Assumendo questo impegno abbiamo installato sul nostro territorio la prima Casa dell’acqua in provincia di Modena, e abbiamo dotato le sedi di rappresentanza del nostro Comune di erogatori a libera fruizione. Ad aprile di quest’anno potremo fare un primo bilancio di gestione della nostra Casa dell’acqua e pensare se estendere ulteriormente questa esperienza in altri luoghi della città e nelle frazioni.

ENERGIA

Riguardo ai temi legati al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è stato aggiudicato il bando per l’affitto dei tetti pubblici, che porterà benefici anche alle casse comunali. Il nostro obiettivo è favorire e diffondere una cultura del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Per questo pensiamo che progetti come la linea di trattamento anaerobico che sarà realizzata nell’impianto di compostaggio o la centrale per la produzione di calore ed energia che aziende private stanno mettendo in campo, vadano nella direzione giusta. Inoltre tutti i nuovi edifici pubblici realizzati o in corso di realizzazione, vedi ad esempio le nuove scuole e le nuove palestre, propongono già sistemi tecnologici per il contenimento dei consumi energetici, e pannelli fotovoltaici per la produzione di energia. Sempre nell’ottica di una maggiore attenzione ai temi energetici, e alla sfida del contenimento della produzione dei gas clima alteranti, abbiamo sottoscritto con convinzione il “Patto dei Sindaci” ed ora è in corso l’elaborazione del Piano di azioni per raggiungere questo importante obiettivo. Stiamo lavorando a una più stretta collaborazione con l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, per promuovere gruppi di acquisto per famiglie ed imprese, volti a ristrutturare e migliorare l’efficienza energetica degli edifici anche privati.

SCUOLA

A sei anni dal trasferimento in Unione dei servizi scolastici, lo scenario è completamente cambiato sia sul piano organizzativo sia su quello politico. Sul piano organizzativo siamo ormai arrivati ad un alto punto di ottimizzazione del settore raggiungendo un risultato di consolidamento dei servizi che ci permetterà di mantenere risposte costanti nel tempo e adeguate all’andamento demografico per quanto riguarda l’obbligo scolastico, ma certamente non ci consentirà ulteriori economie senza ridurre la quantità di risposte date. Questo è appurato dal fatto che il 2012 segnerà la messa a regime definitiva e quindi il pieno utilizzo di tutti i nuovi edifici scolastici e il completo dispiegamento delle risorse (spese) derivanti dal significativo e progressivo percorso di miglioramento e di qualificazione dell’intero sistema educativo e scolastico del territorio: questo è basato ad esempio sul costante incremento delle sezioni di scuola d’infanzia, l’aumento dei posti di nido convenzionato, il miglioramento quantitativo e qualitativo degli appalti (ad esempio dei servizi di refezione, integrazione alunni con handicap o trasporto) e delle convenzioni in essere (ad esempio con le scuole di infanzia private), i complessi percorsi di assunzione e stabilizzazione del personale e per quanto riguarda gli interessi sugli investimenti fatti per manutenzioni straordinarie, messe a norme e nuove costruzioni di tutti gli ordini di scuola della città. Di contro non si registra un parallelo e uguale aumento dei trasferimenti per i servizi scolastici, anzi per la prima volta abbiamo una riduzione di questi, escludendo le quote capitale prestiti.

Sul piano politico siamo passati da obiettivi di sviluppo e ampliamento sia quantitativo sia qualitativo dei servizi dal 2006 al 2011 all’obiettivo per il 2012 di consolidare i servizi mantenendo costante la percentuale di risposta e il modello qualitativo di servizio. Per quanto concerne i servizi per l’infanzia, nei nidi oggi rispondiamo al 39,8% delle domande sui nati quando la percentuale nazionale è del 13,1% e quella regionale è del 27,6%. La risposta alle domande di iscrizione per i piccoli da 0 a 3 anni si è progressivamente alzata (con conseguente diminuzione delle liste di attesa), arrivando a superare ad oggi l’85%. L’impegno costante sull’offerta di posti alla scuola d’infanzia ha consentito di dare, nonostante il continuo aumento demografico anche per l’anno scolastico in corso, la risposta universale (100%) alle iscrizioni per i bambini da 3 a 6 anni di età, grazie al consolidato panorama di scuole di infanzia comunali, statali e private paritarie. Il consolidamento però dovrà essere accompagnato da un maggiore coinvolgimento degli utenti, per rendere più sostenibile il sistema di servizi a domanda individuale, che fino ad ora si regge per circa tre quarti dei costi sulla contribuzione generale. Le prospettive di bilancio del prossimo triennio tuttavia ci interrogano sulla sostenibilità del consolidamento senza aumentare i trasferimenti o ridurre le risposte e sul come e in che misura continuare a fare politiche tariffarie che ci consentano anche, attraverso un sistema di riduzioni equo ed efficace, di ridistribuire redditi a sostegno delle giovani coppie con figli piccoli. Avere protetto il settore dai tagli ai bilanci avvenuti in questi anni ci ha consentito di perseguire politiche di sviluppo che hanno incrementato il servizio su tutti gli ordini di scuola senza aumentare il trasferimento al bilancio dell’Unione, arrivando però oggi al limite. A questo punto, i diversi vincoli posti in essere a livello nazionale mettono in discussione come detto la sostenibilità del servizio, anche a prescindere dalla compatibilità economica. Pur essendo preoccupanti le diminuzioni di risorse trasferite risultano ancor più vincolanti e importanti le norme sulla gestione del personale decise a livello nazionale in questo settore. Norme che non tengono in nessuna considerazione l’esistenza in capo ai Comuni di servizi educativi e scolastici che evidentemente sono considerati un’eccezione rispetto a un panorama nazionale di pur bassa copertura di servizi statali o paritari non comunali (es.scuole FISM). Stiamo ad esempio parlando di 49 comuni che come noi in questa regione gestiscono scuole d’infanzia e 14 di questi in totale assenza di scuole statali. Il vincolo che limita la sostituzione del personale di ruolo al solo 20% del turn over (cessazioni dal servizio per pensionamenti, malattie o trasferimenti) riducendo i contratti a tempo determinato esclusivamente ad assenze straordinarie e temporanee, mette in seria difficoltà il mantenimento delle sezioni a fronte sia dei pensionamenti sia del fisiologico passaggio allo Stato delle nostre insegnanti. La nostra scelta di trasferire i servizi educativi in Unione è risultata vincente e fino ad ora ci ha preservato da questo problema. Anche l’introduzione del limite normativo del rapporto fra spesa di personale e spesa corrente che non può superare il 50% delle spese dell’ente locale, applicato al settore scuola non è coerente alla logica dei necessari servizi di istruzione, che si reggono prevalentemente non su pratiche da evadere, bensì sul passaggio di conoscenze fra persone come fondamentale vettore per rafforzare la comunità in termini di cittadinanza consapevole, sapere critico, economia del sapere, eccetera.

Definire infine – come ha fatto la Finanziaria 2010 – che le spese di sostituzione di personale a tempo determinato dal 2011 devono diminuire del 50% rispetto al 2009, per un settore a prevalente occupazione femminile in cui si ha un’alta incidenza delle maternità fra le cause di sostituzione, è incomprensibile. Lo è ancor di più se si considera che si è escluso dall’applicazione il comparto della scuola statale, ma non i Comuni, danneggiando in questo modo proprio quegli enti locali che nella scuola d’infanzia suppliscono a carenze dello Stato, senza poi considerare i nidi dove siamo gli unici – direttamente o in convenzione – a dare risposte. Il sospetto che si voglia utilizzare una scelta apparentemente economica per cancellare l’esistenza delle scuole d’infanzia comunali si insinua legittimamente. Un parziale rimedio a questa incongruenza è stato portato da alcune parlamentari della nostra provincia che hanno fatto approvare un emendamento nel cosiddetto “mille proroghe” che ne posticipa al 2013 l’applicazione. Ma non è una soluzione. Rimane il fatto che voler contrarre forzosamente le spese di personale dal livello centrale è un’azione che se per il lavoro impiegatizio può allungare i tempi di risposta ai cittadini mettendoli comunque in difficoltà – ovviamente nei Comuni virtuosi che hanno già razionalizzato – per i servizi educativi significa non solo non riuscire ad accompagnare l’aumento demografico, ma dover chiudere forzatamente delle sezioni o, in assenza della possibilità di statizzare, esternalizzare. Queste norme hanno confermato la nostra lungimiranza nello scegliere di stabilizzare il personale. Voglio ricordare che è grazie all’Unione come scelta politica e organizzativa che abbiamo potuto farlo, anche se questo registra necessariamente un aumento dei costi del personale proprio perché non più precario. D’altra parte la qualità del lavoro e dei servizi giustifica il costo, mentre Comuni anche a noi vicini (non essendo in Unione) hanno necessariamente intrapreso la via dell’esternalizzazione o della radicale trasformazione del modello di servizio offerto. In prospettiva il nostro obiettivo politico sarà quello di tutelare il modello di offerta dei servizi educativi e scolastici come livello qualitativo irrinunciabile, anche a costo – se risulterà inevitabile – di ridurre la gestione diretta, con il ricorso a qualificati soggetti esterni in grado di subentrare nella erogazione dei servizi (in particolare limitandoli a quelli integrativi e residuali), ma aumentando la funzione di coordinamento e di controllo dell’ente. Gli investimenti in edilizia scolastica fatti in questi anni ci consentono di accompagnare l’aumento demografico garantendo la capienza e la sicurezza dei locali della scuola primaria e secondaria di primo grado. Mentre il riordino approvato consentirà ai dirigenti scolastici di dare stabilità, nel corso del triennio, ai flussi d’utenza e agli organici d’istituto, oltre che a utilizzare in modo ottimale le potenzialità di programmazione dell’offerta formativa. Per contro, però, avremo un appesantimento della spesa corrente dato dagli interessi e dalle quote capitale dei prestiti attivati per gli investimenti.

Ritornando alla scuola d’infanzia, la crescita demografica, che sembra assestarsi ormai intorno ai 700 bambini per anno con picchi anche di 744 nel 2010, ci impegna a cercare nuove sinergie con lo Stato e/o con le scuole paritarie del territorio e ad analizzare lo stato complessivo del patrimonio per pianificarne una manutenzione e conservazione efficace ed efficiente, in attesa di poter prendere in considerazione nuovi investimenti. Confermiamo l’obiettivo politico di garantire l’accesso alla scuola d’infanzia a tutti i bambini della città, ma riteniamo che l’ampliamento del servizio non debba essere a totale carico dell’ente locale. Ci poniamo come obiettivo quello di riuscire a catalizzare le energie del territorio in funzione delle risposte necessarie. L’ente locale deve aumentare la sua capacità di stimolare e coordinare nuove risposte garantendo un sostegno amministrativo di consulenza e controllo della qualità. È in questa direzione che intendiamo rafforzare il “Patto per la scuola”, che vede presenti tutte le realtà del territorio. Abbiamo già sperimentato un monitoraggio comune dei servizi “0-6 anni” con risultati soddisfacenti, che hanno avviato questo percorso sulla scuola d’infanzia e in questa direzione intendiamo investire anche con scelte di riorganizzazione interna dei compiti del nostro personale. Si rafforza sempre più la scelta di mantenere alta la nostra presenza educativa e di competenza progettuale, mentre nell’area dei servizi s’intende accelerare il passaggio dalla gestione diretta all’acquisto di prestazioni di servizio, investendo però sulla nostra capacità di controllo. Abbiamo scelto una politica tariffaria favorevole al mantenimento delle scuole d’infanzia alle quali verrà applicata solo l’inflazione programmata. Applicheremo invece un limitato aumento volto a una maggiore copertura di tutti gli altri servizi offerti (assistenza scolastica, trasporto, servizi di prolungamento e di anticipo orario), considerati un’espansione aggiuntiva e quindi ancor più a domanda individuale. Saranno le rette dei nidi a registrare un incremento più significativo tentando di aumentare sia il grado di copertura (mediamente oggi inferiore al 27% del costo sostenuto) sia le entrate, in stretta relazione con le compatibilità di bilancio. Perseguendo obiettivi di equità si sono alzate le rette minime rendendole più vicine a quelle applicate in altri comuni a noi simili, ma si è agito anche sui livelli d’ISEE massimi ai quali applicare le riduzioni rendendoli più rispondenti alla situazione economica attuale delle giovani coppie. Questo perseguendo obiettivi di ampliare l’offerta di posti utilizzando il sistema di voucher su posti non convenzionati; favorire le giovani coppie con le rette personalizzate e proporzionali all’ISEE; sostenere le famiglie con più figli con riduzioni progressive; coniugare politiche di redistribuzione ed accesso ai servizi con politiche di equità, controllo e giustizia. Tenendo conto che la retta minima copre circa il 10% dei costi e la massima il 50%, è necessario che l’utenza maturi senso di responsabilità e riconoscenza nel compartecipare e mantenere un servizio fondamentale per la città. Intendiamo, quindi, proseguire nei controlli e nelle verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni ISEE e delle autocertificazioni presentate dalle famiglie, che ci hanno dato buoni risultati grazie all’efficacia dei nuovi regolamenti introdotti per verificare più puntualmente la composizione del nucleo familiare anagrafico.

Così come nel rafforzamento della capacità di controllo dell’ente, intendiamo consolidare l’attività di contrasto alla dispersione scolastica, anche attraverso il rinnovo dello specifico Protocollo tra Settore Istruzione, Servizi Sociali, Polizia Municipale, Servizi Anagrafici e Istituzioni scolastiche, allegato al “Patto per la scuola”. Mantengono importanza rilevante e strategica tutte le attività di servizio alla scuola dell’obbligo, che sono descritte e regolamentate all’interno del “Patto per la scuola”: servizio di refezione, trasporto, sicurezza e funzionamento ordinario. Servizi che, essendo considerati ormai ordinaria amministrazione, rischiano di passare inosservati in quanto scontati, salvo poi rendersi conto della loro strategicità quando, per riduzioni di bilancio, vengono messi in discussione o anche solo ridimensionati. Va anzi segnalato che l’ente locale si trova ad affrontare richieste nuove e sempre crescenti delle scuole e dell’utenza, che a fronte di riduzioni dei trasferimenti statali alle autonomie scolastiche, riversano sull’ente locale l’aspettativa del mantenimento del livello di servizi garantito in passato. Questo comportamento errato ha anche il torto di generare confusione scaricando su Comuni e Unioni responsabilità politiche di competenze e scelte governate da altri. Sempre all’interno del “Patto” manteniamo infine l’impegno a garantire la progettazione e il coordinamento di tutte quelle attività d’integrazione e inclusione sociale fondamentali per prevenire fenomeni di disagio e per formare cittadini con senso civico.

PARI OPPORTUNITÀ

Il 2011 ha visto completasi il processo di trasferimento delle politiche di Pari opportunità in Unione. Nel 2012 attraverso il direttivo d’area si potrà dispiegare appieno il coordinamento fra le politiche di Pari opportunità dei Comuni dell’Unione e l’attività di promozione della Commissione Pari opportunità. Fondamentale sarà il coordinamento e consolidamento della rete interistituzionale dell’Unione di contrasto alla violenza di genere, che vedrà l’applicazione trasversale fra i diversi settori (sociale, polizia municipale e istruzione) e l’Azienda USL del protocollo siglato nel 2011 per contrastare il fenomeno della violenza domestica. All’interno di questo obiettivo si lavorerà per mettere a disposizione un appartamento protetto, di proprietà del Comune di Carpi, per l’accoglienza di donne che intendono intraprendere un percorso di uscita dalla violenza domestica. Il ruolo di rappresentanza e partecipazione attiva al tavolo provinciale di contrasto alla violenza di genere è stato assunto dall’Unione in rappresentanza dei 4 Comuni.

PERSONALE

L’anno 2012 rappresenta per il Comune di Carpi un anno significativo per le politiche di gestione del personale: infatti i Comuni aderenti all’Unione Terre d’Argine hanno conferito alla medesima le funzioni e le materie correlate alla gestione e all’amministrazione del personale. Con il trasferimento della funzione relativa alle Risorse umane si è dato avvio ad un processo di integrazione dei processi lavorativi e di razionalizzazione della struttura organizzativa, nel rispetto dei principi fissati scritti nello Statuto dell’Unione, ovvero “Consolidamento dei rapporti di collaborazione fra i Comuni che la costituiscono” e “Ammodernamento e sviluppo dell’amministrazione pubblica”.

Il Comune di Carpi, quindi, è chiamato ad apportare il proprio contributo, tramite la rappresentanza politica, nella definizione di questi processi di ammodernamento ed in particolare di favorire l’introduzione di politiche volte a perseguire una maggiore efficienza dell’apparato burocratico. Questa amministrazione intende prestare particolare attenzione ai processi di armonizzazione che consisterà sia nell’attività di pianificazione che nella promozione e valorizzazione dell’apporto lavorativo dei dipendenti per accrescerne il tasso di produttività. Il raggiungimento di questo obiettivo, unitamente a quello di implementazioni delle azioni positive per una migliore conciliazione dei tempi lavoro/famiglia, avverrà inizialmente tramite l‘armonizzazione dei regolamenti di gestione del personale esistenti, per poi perseguire in maniera omogenea stili di direzione coerenti. Si tratta di un’attività che richiede il coinvolgimento di tutti i responsabili dei singoli Comuni, ognuno per quanto di competenza, ed un approfondito confronto con le organizzazioni sindacali.

I vincoli e le prescrizioni inerenti la gestione del personale si consolidano. Permangono i blocchi degli scatti stipendiali per tutti i dipendenti, così come il progressivo calo dei costi complessivi di personale. Come già ricordato sopra, sono a regime le limitazioni imposte dal decreto legge 78 in merito alla possibilità di poter effettuare nuove assunzioni ora possibili solo nella misura del 20% del personale cessato nell’anno precedente.

RAGIONERIA E TRIBUTI

Come anticipato le funzioni attribuite al settore Finanze-Bilancio-Tributi ed Economato saranno trasferite in corso d’anno all’Unione delle Terre d’Argine. Questo passaggio comporterà un ulteriore passo verso l’armonizzazione delle procedure e delle modalità gestionali inerenti le funzioni trasferite. Maggiori efficienze per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse e delle professionalità disponibili su tutto il territorio. Sempre più importante e strategico è il lavoro del Servizio Tributi: dopo anni viene restituita agli enti locali infatti l’autonomia impositiva e questo servizio deve essere in grado di sostenere l’amministrazione in questo importante passaggio affinché le politiche fiscali siano eque e sostenibili. Fondamentale a questo scopo la lotta all’evasione in base al motto “pagare tutti per pagare meno”. In questi anni l’azione di recupero ha interessato come di consueto l’ICI, ma anche la TIA. Nel corso del 2011 sono stati emessi 1624 avvisi di accertamento per un importo accertato di 983.000 euro che si aggiungono ai 32.817 già emessi dal 2000 ad oggi, per un importo totale di circa 12 milioni di euro. di cui ne sono stati incassati circa 10 milioni. I controlli dell’ICI proseguiranno per i prossimi 5 anni, ovvero entro i termini di prescrizione. Nell’ambito della partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento dei tributi erariali, sostenuta dall’accordo con l’Agenzia delle Entrate in base al protocollo d’intesa a cui il Comune ha aderito nel 2008, sono state effettuate 525 segnalazioni riguardanti varie fattispecie (capacità contributiva, plusvalenze, affitti e immobili non dichiarati eccetera) che hanno consentito all’Agenzia di accertare una maggiore imposta di 777.000 euro. Ulteriori margini di miglioramento sono possibili mediante un’estensione del progetto che abbia un respiro intersettoriale, per perseguire l’obiettivo del contrasto all’evasione. L’anticipazione al 2012 dell’IMU impatta pesantemente sul Servizio: gli introiti derivanti dall’attività di accertamento rimangono interamente al Comune e la lotta all’evasione nei confronti dell’IMU, in considerazione dell’incremento di valore della base imponibile, assumerà di conseguenza, in prospettiva, una rilevanza assai maggiore. E’comunque basilare potenziare il Servizio dotandolo delle risorse adeguate in grado di fronteggiare con efficacia e professionalità la situazione.

SIA E STATISTICA

Nel corso del 2011 il SIA dell’Unione delle Terre d’Argine ha perseguito la razionalizzazione e l’omogeneizzazione dell’intero sistema di servizi strutturali, gestionali e le applicazioni dei comuni dell’Unione, rafforzando ed estendendo le collaborazioni già presenti tra i Comuni. Sono stati acquistati apparati hardware per la registrazioni delle sedute in formato audio compresso mp3 ed installati nelle sale consiliari dei quattro Comuni membri al fine di permettere la rapida messa on line delle sedute sulle rispettive Reti civiche. Sono state espletate tutte le procedure per l’acquisto di software per la gestione degli applicativi di segreteria sostituendo quelli in uso non più adeguati sia sotto l’aspetto gestionale che normativo. Gli applicativi in questione si occupano della gestione di Protocollo informatico e flussi documentali, Atti amministrativi (Determine dirigenziali e Delibere), Software di gestione dell’Albo Pretorio. Sono iniziate le attività di conversione dati e di parametrizzazione dell’applicativo software per la gestione degli uffici di Anagrafe dei 4 comuni. In linea con i principi di modernizzazione della pubblica amministrazione è stato scelto uno strumento di supporto alle iniziative di e-government orientate all’innovazione dei processi amministrativi interni e all’erogazione di servizi al cittadino ed alle imprese. Il software unico per i 4 enti, già predisposti a norma di legge, fornirà tutti i certificati, le comunicazioni e i documenti di competenza dell’Anagrafe. Nel prossimo futuro proseguiranno le attività di innovazione volte a supportare ed agevolare i progetti di digitalizzazione perseguendo, e talvolta anticipando, le indicazioni del codice dell’Amministrazione Digitale. Il soggetto principale dell’innovazione sarà il documento, il cui processo di fruizione ed erogazione, tramite appunto la dematerializzazione, verrà gradualmente rimodellato al fine di snellire i processi interni, ridurre gli oneri amministrativi e perseguire la certezza e la celerità dei tempi di erogazione dei servizi. Il baricentro della dematerializzazione non sarà quindi lo strumento che verrà utilizzato, quanto piuttosto la riprogettazione dell’iter documentale in termini di processo e di funzionalità. L’anticipazione dell’IMU sperimentale rende indispensabile la scelta di un nuovo applicativo che permetta al Servizio la gestione del nuovo tributo. L’Ufficio statistica proseguirà anche per l’anno in corso nella produzione ormai consolidata dell’Annuario statistico e del rapporto annuale sulla popolazione residente. Sono nel frattempo terminate le operazioni di raccolta dei questionari di competenza dell’ufficio per conto dell’ISTAT in merito al Censimento 2012. I dati finora pervenuti indicano una restituzione da parte dei cittadini carpigiani pari al 93,9% delle famiglie iscritte in anagrafe: il 19,50% ha scelto la compilazione on line, il 45% si e recato direttamente presso l’Ufficio di censimento.

CONSIDERAZIONI FINALI

Per concludere questa relazione che contiene parte delle politiche che l’amministrazione ha messo in campo insieme ai tanti soggetti che vivono ed incidono sul territorio, vorrei esprimere solo alcune considerazioni finali.

Carpi è una città che nel tempo ha sempre saputo costruire i presupposti per affrontare le situazioni più complesse. Sono convinto che questa sua capacità di reazione si esprimerà anche a fronte di questa situazione di crisi globale. Il rischio è che l’individualismo, l’indifferenza e la cultura del particolare che tanto hanno contaminato le società negli anni del recente passato possano prendere il sopravvento sulla cultura del bene comune e della consapevolezza che solo insieme ed unita una comunità può avere la forza del riscatto e superare ogni difficoltà che la attanaglia.

La cosa più importante oggi è riuscire a guardare il futuro con la consapevolezza che siamo di fronte ad un cambiamento epocale che dovrà ridefinire i nostri stili di vita e le nostre abitudini. Ripensare ai servizi del Comune significa in fondo questo: ridefinire una funzione di maggior governo con la consapevolezza che il pubblico in futuro non potrà far fronte a tutte le esigenze che la società tenderà a richiedere. La vera sfida oggi è riuscire a conservare quel senso di comunità, quella volontà di farsi carico e di prendersi cura dell’altro, che rappresentano il vero “capitale sociale” di noi carpigiani in una fase di cambiamento: un passaggio sicuramente molto difficile ma carico di responsabilità per il futuro nostro e di chi verrà dopo di noi. Come dicevo, la sfida è grande ma è da affrontare insieme, perché da questa situazione generale o se ne esce insieme o le cose si complicheranno ulteriormente. Questa maggioranza, a fronte dei limiti delle numerose Manovre del 2011 che hanno posto vincoli e limitazioni alle amministrazioni locali, ha cercato di comporre un quadro per dare alla città una prospettiva di visione importante per gli anni a venire. L’impegno sull’Unione dei Comuni, la presentazione del PSC, il documento politico programmatico sull’idea di sviluppo della città che ha raccolto i suggerimenti presentati dai gruppi politici di questo consesso. E ancora l’impegno nei confronti della sanità con la discussione sul PAL, sulla scuola, per il sociale e su tante altre questioni importanti per la nostra città tracciano questo percorso. Nel contesto attuale generale si poteva fare di più? Forse. Una cosa tuttavia è certa, la Giunta ha fatto tutto il possibile nelle condizioni date. Posso certamente affermare però che ciò che è stato fatto e che viene proposto in questo Bilancio di previsione risponde alle preoccupazioni che viviamo nel contatto con i cittadini e con i problemi che la comunità deve affrontare quotidianamente. Salvaguardare l’universalità del diritto all’assistenza sociale, all’istruzione, alla salute è una priorità e risulta fondamentale per mantenere appunto coesione sociale in un’idea di società delle opportunità. Salvaguardare questi diritti significa investire su valori di democrazia e di libertà, e soprattutto su una visione positiva e di fiducia nel futuro.

Concludo ringraziando i miei colleghi di Giunta, il Consiglio comunale nella sua interezza per il lavoro svolto e tutti i dipendenti comunali, perché è grazie a loro che l’ente locale riesce a concretizzare ciò che si determina con le scelte politiche contenute nei documenti di programmazione economica locale che andiamo ad approvare nella seduta del prossimo 29 marzo.

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